Lo smart working ha cambiato il nostro modo di lavorare e la concezione che abbiamo di esso. Negli ultimi mesi se ne è parlato spesso ed è stato al centro di svariati dibattiti anche televisivi.
Sempre più persone infatti rinunciano al proprio posto di lavoro per cercarne uno che riesca a far combaciare vita lavorativa e privata, tramite orari più flessibili e/o smart working.
Una gran percentuale di dipendenti, tra l′altro, lascia l′attuale impiego nonostante non ne abbia già trovato uno differente. Molte aziende, al fine di trattenere e attirare i talenti, hanno così iniziato ad offrire, quando possibile, posti di lavoro con modalità più flessibili.
Prima di attivare tali modalità è però necessario che le aziende siano al corrente di tutti i rischi che lo smart working comporta, perché se pensiamo che sia sufficiente un pc portatile, una connessione internet ed un tavolo, ci sbagliamo.
Il datore di lavoro infatti, è tenuto a rispettare i seguenti doveri (solo alcuni):
• tenuto alla verifica della conformità dell′ambiente di lavoro (d.lgs. n. 81/2008);
• garantire la salute e la sicurezza del lavoratore che svolge la prestazione in modalità agile e a tal fine consegnare al lavoratore e al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, con cadenza almeno annuale, un′informativa scritta nella quale sono individuati i rischi (art. 22, l. n. 81/2017);
• tenuto ad adottare le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l′esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l′integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro (art. 2087 c.c.).
Oltre a questi vi sono tutta un′altra lunga serie di rischi, come quelli legati alla privacy e quelli specifici legati alla salute e sicurezza degli ambienti di lavoro (microclima, rischio elettrico, rischi psicosociali).
In caso di inadempienza ad uno di questi compiti, l′azienda e datore di lavoro possono trovarsi a dover sostenere sia i danni diretti, sia le spese legali.
È possibile tutelarsi da tali rischi con una polizza di tutela legale adeguatamente strutturata.
Non in tutti i contratti è possibile trovare tali estensioni, per questo è importante affidarsi ad esperti che abbiano libero accesso a tutto il mercato assicurativo.
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