Solo nel mese di settembre si sono verificati oltre 20 casi di incendi innescati da corto circuito.
Complice la crisi energetica ed il cambiamento climatico, che ci portano a necessitare di più energia di quanto ne sia realmente disponibile, i cali e aumenti di tensione sono la prima causa di corto circuito, che nella maggior parte dei casi tramuta in incendi.
Quando in azienda non sono presenti sistemi di rilevamento e spegnimento automatico degli incendi, è assai probabile che questi si propaghino fino a danneggiare per intero i locali e quelli adiecenti (nel caso in cui ce ne siano).
E′ successo ad esempio alla palestra Body Studio a Palermo, dove a seguito di un corto circuito avvenuto nella notte, si è innescato un incendio che ha danneggiato non solo lo stabile principale, ma anche quelli adiacenti (nel caso specifico un Mc Donald).
Un altro esempio è l′incendio da corto circuito avvenuto il 22/09 nella zona industriale di Modugno (Bari), dove a seguito delle fiamme e dell′alta quantità di fumo tutta l′area è stata sgomberata.
Cosa ci insegnano questi eventi?
Che in caso di corto circuito gli scenari di danno da considerare sono molteplici, tra cui:
1. Danno all′apparecchiatura che ha subito il corto circuito
2. Danni alle apparecchiature / locali a seguito di incendio
3. Danni a terzi per fermo dell′attività / danni ai loro locali e/o apparecchiature
Come prima tipologia di protezione, consigliamo l′installazione di sistemi di rilevamento fumi, indipendentemente dalla dimensione dei locali e, successivamente, un sistema di spegnimento automatico incendi, come ad esempio gli sprinkler.
Successivamente, consigliamo di stipulare una polizza che comprenda i danni da fenomeno elettrico, i danni da incendio e la responsabilità civile verso terzi, comprensiva dei danni da fermo di attività di terzi.
Non sempre quest′ultima garanzia viene ricompresa automaticamente, per questo affidarsi ad esperti che sappiano consigliarti può permetterti di creare un vero pacchetto assicurativo su misura per te.
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