È successo negli Stati Uniti.
Dopo l′impatto contro un albero, un′auto modello Tesla S, ha preso fuoco ed è stato necessario metterla in quarantena presso un deposito di veicoli.
La procedura di quarantena è parte integrante delle Rescue Sheet in cui il Costruttore riporta le informazioni tecniche e di sicurezza utili ai soccorritori nelle fasi iniziali e successive alle operazioni di estricazione, soccorso degli occupanti e messa in sicurezza dell′auto.
I vigili del fuoco USA hanno fatto sapere che la Tesla dell′incidente ha preso di nuovo fuoco e sono dovuti intervenire nuovamente nel deposito di custodia.
Come riporta "Patch", i vigili del fuoco di Nashua, la città degli Stati Uniti dove è avvenuto l′incidente stradale, sono stati chiamati 6 giorni dopo il primo incendio dal deposito di autoveicoli dove la Tesla Model S era in quarantena.
L′incendio è risultato più complesso da estinguere con una semplice manichetta, al punto che è stato richiesto il supporto della Special Hazard Unit.
Il vice capo Kevin Kerrigan dei Vigili del Fuoco ha dichiarato che i pompieri hanno dovuto rimuovere la batteria dalla carcassa della Tesla.
Mentre una squadra controllava le fiamme, un′altra ha rimosso lo scudo protettivo dalla scocca per smontare la batteria e sigillarla in un sarcofago ermetico.
Sono operazioni che con la diffusione di batterie più sicure (ad esempio il Litio Ferro Fosfato) potrebbero essere sempre meno necessarie.
Nel frattempo però emerge anche un′evidenza sul tempo di quarantena che non è sempre prevedibile ed efficace per tutte le auto.
Cosa ci insegna quindi questo evento? Che in base alle tipologie di batterie presenti nelle nostre aziende, è necessario studiare preventivamente come gestirle (e gestire le conseguenze) in caso di danneggiamento.
Anche la scelta della polizza assicurativa dovrà essere studiata e strutturata in modo da comprendere queste tipologie di rischio.
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